Visita Apostolica 1584 Chiesa San Nicolò - Tauriano - Il Paese, la Storia, le News e la sua gente

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Fonte "LA VOCE DI TAURIANO" edizione 1984 - Bollettino Parrocchiale
La versione in italiano del testo originale e la presentazione storica sono state curate dal prof. Don Luigi Milocco di Spilimbergo. A lui la nostra sincera e viva riconoscenza. Un grazie! sentito anche al sig.Remo (Raimondo) Martina che si è interessato di far fotografare i documenti originali custoditi nella Biblioteca della Curia Vescovile di Padova.


Vengono qui trascritte nella versione italiana (gli originali sono trascritti in latino) le annotazioni del Visitatore Apostolico Cesare de Nores, che si riferiscono alla chiesa di S. Nicolò di Tauriano e alla chiesa di S. Biagio di Istrago. L'inventario degli oggetti della Chiesa di S. Nicolò di Tauriano, invece, essendo scritto nell'italiano del tempo da Pre' Josepho Santorio, è riportato seguendo l'originale.

I.
Detto giorno (30 settembre 1584) VISITA ALLA CHIESA Dl S.NICOLO DI TAURIANO.
Il Reverendissimo Signor Visitatore ha visitato la chiesa parrocchiale di S. Nicolò di Tauriano,
la quale ha cura di 365 anime ammesse alla Comunione e di 160 non ammesse.
Vi esercita la cura d'anime il Rev. Pre' Giuseppe Santorio di Spilimbergo, come sostituto in
luogo di Pre' Hieronimus de Soldatis, il quale fu messo al bando quindici anni fa; a questo paga
d'affitto quattordici ducati, prendendoli dalle rendite della stessa chiesa, rendite che ammontano
alla somma di 60 ducati.
Vi sono in essa chiesa quattro altari: l'altare maggiore, consacrato, è intitolato a S. Nicolò;
l'altare di S. Gottardo, consacrato, ha una rendita di quattro ducati con l'onere di celebrarvi una
Messa una volta al mese; l'altare di S.Giovanni Battista consacrato; l'altare di S. Maria non consacrato.
La chiesa ha una "fabbrica" (cioè un'amministrazione dei beni) il cui reddito raggiunge la somma di circa cinquanta ducati; tale "fabbrica" è amministrata da un solo camerario (economo).
Dal reddito suddetto il camerario paga al Rettore circa 20 ducati, e spende i rimanenti per le necessità della chiesa.

Stesso giorno.
(Il Visitatore ordina quanto segue).

L'altare di S. Maria sia demolito.
Il fonte battesimale venga circondato da una cancellata e la sua piramide sia coperta con un conopeo.
Siano fatte tre ampolle di stagno per contenere gli olii sacri e siano riposte in una custodia di cuoio. In sacrestia vi sia un secchiello con un asciugatoio per le mani. Sia fatto un confessionale nella maniera consueta; inoltre si facciano due corporali e due borse nonchè dodici purificatoi.
Si procuri di istituire una Scuola (confraternita) del SS.mo Sacramento e nei dì festivi, nel pomeriggio, suonata la campana, s'insegni la dottrina ai fanciulli.
Tutte le cose sopra nominate vengano eseguite nella detta chiesa.
Il Rettore è idoneo.

II.
Il detto giorno (30 settembre 1584).
VISITA ALLA CHIESA Dl S. BIAGIO Dl ISTRAGO SOTTO LA CURA DEL PIEVANO Dl TAURIANO.
Il Reverendissimo Visitatore ha visitato la chiesa che è sotto la cura della Chiesa di S. Nicolò della villa di Tauriano.
La stessa chiesa è consacrata, ed in essa è custodito il Sacramento della SS.ma Eucarestia per la comodità della popolazione; vi è il fonte battesimale, ed ha la sacrestia e il cimitero.
Vi sono due altari: l'altare maggiore, non consacrato, dedicato a S. Biagio e un altro altare non consacrato.
Ha una "fabbrica" (amministrazione), i cui redditi raggiungono la somma di cinquanta ducati, amministrati da due camerari: da tali redditi i camerari detraggono venti ducati l'anno per pagare il Rettore, i rimanenti vengono spesi per le necessità della chiesa.

Predetto (giorno).
(Il Visitatore ordina quanto segue).

Si faccia in modo che gli altari abbiano la pala, i candelabri e le lampade in ottone, la croce, le tavolette con le segrete, il palliotto.
Si facciano tre vasetti di stagno nella maniera solita con le loro custodie di cuoio e similmente nella cappella maggiore un armadietto rivestito nell'interno con un panno di seta per conservarvi gli olii sacri. Il fonte battesimale venga circondato da cancellate.
Il Sacrario sia custodito con una chiusura diligente. Il confessionale sia fatto nel modo consueto.
Sia restaurata la patena d'argento; si facciano quattro corporali e due borse che accompagnino i colori dei paramenti, due veli di seta di color rosso e violaceo, dodici purificatoi. Si faccia una pianeta di seta color bianco.

111.
Inventario delle robbe di Santo Nicolò di Taurean.
Et prima dui Calici d'argento forniti con le patene d'argento, et tutte le cose apartinenti.
Una crose tutta d'argento, una altra di ottone dorata. La Coppa del SS.mo Sacramento tutta d'argento, bella.
Le Coppe del Oglio, santo Cresma, et delli infermi, tutte d'argento,
Un baldachino che costa Ducati trenta dui, tre Confaloni, Candelieri di ottone diece, et sei di ferro, una Pase di ottone dorato, sei Ceroferari.
Un copetto di ottone da batezar, uno Messale, uno christalino da portar il SS.mo Sacramento nella solemnità del nostro Signore Jesu Christo.
Un paramento di velluto verde, dui altri di colore forniti, Camisi cinque.
Mantili vinti otto, Tovaglie cinque, Cossini et le cossinelle da metter suso il Messale quattro, il Thuribolo et la Nivicella.
Un libro da Batezar, et dar l'oglio santo, uno Antiphonario in carta Bergamina (pergamena) dorato, un calderotto da portar l'acqua santa.

Pr. Josepho Santorio
curato in ditte chiese

INFO su Visitatore Apostolico Cesare de Nores, Vescovo di Parenzo
fonte (link)
Le visite apostoliche in Friuli - strumento privilegiato scelto da papa  Gregorio XIII per monitorare e sottoporre le diocesi al controllo -  principiarono nel 1570 e riguardarono i territori della diocesi di  Aquileia posti nei territori arciducali, mentre nel 1584 fu interessata  la parte veneta. Questa seconda visita venne affidata a Cesare de Nores,  vescovo di Parenzo, che in due anni attraversò le diocesi di Treviso,  Aquileia, Concordia e Feltre. De Nores si attivò al termine del Sinodo  di Aquileia (novembre 1584) e il quadro che emerse sulla realtà  ecclesiastica locale può essere letto attraverso le disposizioni da lui  lasciate, relative alla vita pastorale dei preti secolari, alle modalità  devozionali dei laici e alla riforma degli ordini religiosi. Vennero  infatti esaminate le procedure per la nomina del parroco, le modalità  d’esame sulla sua preparazione e sull'idoneità al ruolo; furono  verificati i benefici curati e la condotta morale del clero in città e  in campagna; venne esaminata la dotazione liturgica degli edifici di  culto e la loro manutenzione; furono indagate le pratiche devozionali  delle comunità, la diffusione e il grado di adesione a orientamenti  eterodossi, superstiziosi ed eretici. Il quadro che ne emerse presentò  un Friuli organizzato in strutture medievali, con un livello  d’ortodossia variabile da zona a zona e che richiese la compilazione  delle Ordinationes: il corpus delle norme pratiche e degli strumenti giuridici per attuare la riforma cattolica.
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