Da il Messaggero di Pordenone del 10 genaio 2018
«Ricordo tutto di quel giorno, quando vidi precipitare l'aereo». Carlo Meroi ha 91 anni, vive a Pordenone ed è l'ultimo superstite degli uomini della guardia territoriale che il 13 aprile 1945 era in servizio alla polveriera di Tauriano dove perse la vita il pilota brasiliano Frederico Gustavo dos Santos, onorato di un cippo a Spilimbergo».«Ero di guardia alla polveriera quel giorno - racconta Meroi -, ho tutto davanti agli occhi. Gli aerei in avvicinamento erano tre, volavano in fila indiana ed era chiaro che erano diretti alla nostra postazione. Dovevano bombardare il deposito di munizioni».In pochi minuti, l'inferno.
«Il primo aereo - continua Meroi - fece fuoco, colpendo il deposito di via Arba. Per il secondo, pilotato dal tenente Frederico Gustavo dos Santos, non ci fu scampo. L'onda d'urto lo investì in pieno, spezzando un'ala del suo apparecchio. L'aereo, senza più controllo, cominciò a perdere quota. Il giovane pilota tentò di lanciarsi, ma il paracadute non si aprì e cadde al suolo, morto.Gli altri velivoli se andarono, le guardie accorsero sul punto dell'impatto. «Subito - ancora Carlo Meroi - i militari tedeschi che presidiavano con noi il sito presero in mano la situazione, cercarono i documenti, ricomposero il cadavere del pilota, lo seppellirono indicando il luogo con una croce.. Io l'ho visto, ma i nazisti ci tennero a distanza. Si occuparono loro di tutto».Frederico Gustavo dos Santos è un eroe nel suo paese. Nato a Salvador di Bahia nel 1925, nel 1944 dopo aver finito la scuola di pilotaggio negli Stati Uniti, si era presentato a Pisa per arruolarsi. Il 13 aprile 1945, quando non aveva ancora compiuto 20 anni, venne assegnato alla missione, la 44ª in cui venne impegnato, che lo portò alla morte.
Dopo la fine della guerra, il governo brasiliano inviò alcuni ufficiali a Tauriano per cercare il corpo dell'ufficiale. E con loro sorpresa, trovano sul bordo della strada una croce messa dai soldati tedeschi che portava il nome del pilota caduto e la data della morte. Accanto alla croce, era stata inchiodata la piastrina identificativa dell'ufficiale pilota.Nello stesso luogo, accanto al deposito di munizioni "Charlie", il Comune ha fatto erigere un cippo in ricordo dell'ufficiale brasiliano, rendendo omaggio «a quanti come lui - ha detto il sindaco Renzo Francesconi - hanno contribuito a liberare l'Italia dal dominio nazifascista»