Decorati e il monumento ai caduti - Tauriano - Il Paese, la Storia, le News e la sua gente

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Storia della nascita del monumento ai caduti di Tauriano
Monumento ai caduti Prima di inserire i nomi
II monumento è localizzato in Piazza Antonio Tracanelli in un'ampia area dedicata. Georeferenziazione 46°06'19.2"N 12°51'50.9"E
Data di inaugurazione:
Domenica 7 marzo  1920. Non è stata rinvenuta una specifica cronaca dell'inaugurazione del Monumento.
Ristrutturazione:
Domenica   25   giugno   1995.   Non   è   stata   rinvenuta   una   specifica   cronaca dell'inaugurazione del Monumento ristrutturato.

Note storiche
Nell'udienza del 3 ottobre 1919 del Consiglio della Società Operaia di Mutuo Soccorso, ricostituitosi dopo dell'invasione austro-ungarica il 5 maggio 1919, si discute della proposta di edificare un cippo commemorativo ai caduti di Tauriano della guerra da poco conclusasi vittoriosamente. Il presidente espone le caratteristiche in base alle quali il cippo deve venir realizzato e passa alla nomina di un comitato composto da cinque membri per la sovrintendenza ai lavori: Martina Marco di Teodoro, Cristofoli Antonio fu Girolamo, Cancian Floreano, Martina Vittorio (Culòta) e Bonin Pietro di Giuseppe.

Il 3 dicembre 1919 il presidente rieletto Sig. Luigi Mirolo fu Paolo illustra al Consiglio i due progetti per la costruzione del cippo commemorativo con i relativi schizzi e preventivi. Al termine della disamina l'incarico viene affidato al signor Cargnelli di Lestans, il quale s'impegna a erigerlo in pietra di Meduno entro il mese di febbraio 1920. Il Consiglio decreta inoltre di stanziare immediatamente la somma di £ 200 per la realizzazione dell'opera e, in un secondo momento, di assommarvi il ricavato di coloro che durante l'invasione fornirono cereali e merci al comando nemico.

A tal proposito, nell'adunanza del 7 dicembre 1919, i soci stabiliscono di utilizzare la cifra raccolta che consiste in f 1.560 per la costruzione del cippo prò caduti in guerra di Tauriano. Il 17 dicembre 1919 il Consiglio, ad unanimità di voti, ritenuto che il cippo ha carattere di ricordo, anziché di monumento funebre, respinge la proposta del Commissario Prefettizio dì Spilimbergo Aw. Torquato Linzi e, considerato che la Piazza Umberto I (attuale Piazza Umberto Martina, Pittore) non si adatta, come posto tranquillo e rispettato, alla qualità del ricordo che si intende erigere ai nostri caduti, delibera che il monumento venga collocato anziché in piazza Umberto I o vicino alla chiesa, nel centro della Piazza della Fontana (attuale Piazza Antonio Tracanelli, era il luogo dello "sfueis" del paese cioè l'ampia area pubblica adibita a piccolo bacino d'acqua per tutti gli usi della comunità).

Il Consiglio delibera inoltre che la base del cippo sia costruita in pietra artificiale, che il lavoro venga iniziato appena il tempo lo permette, e che gli operai incaricati di eseguire detto lavoro siano: Martina Osvaldo e Pezzot Felice, ambedue disoccupati e aventi la capacità di eseguire il lavoro loro affidato. Fu inoltre deciso che l'inaugurazione del Monumento ai Caduti sarebbe avvenuta il giorno Domenica 7 marzo 1920.

Il monumento storico era posto all'interno di un'area quadrata delimitata da quattro cippi in pietra collegati da una catena, poi sono stati piantumati quattro cipressi mediterranei (Cupressus sempervirens) cipressi. Negli anni seguenti il monumento era stato circoscritto da una siepe di bosso comune, mortella o bossolo (Bwcus Sempervirens) e si sono susseguiti vari lavori di adeguamento. Nell'udienza del 6 ottobre 1968 il Consiglio della SOMSI si espresse all'unanimità contro l'emersa proposta di spostare il monumento in altro luogo e assunse in quel frangente di predisporre le lapidi con i nomi dei caduti di Tauriano della seconda guerra mondiale per essere collocate sul monumento con la proposta di un intervento di restauro.

Descrizione architettonica del monumento
II monumento ai caduti della prima guerra mondiale a seguito dei lavori di ristrutturazione è costituito da un giardinetto architettonico a forma riconducibile a un triangolo irregolare (altezza geometrica di circa m 17,0) posto eccentrico rispetto alla piazza in modo da permettere la viabilità principale su Via Unità d'Italia e gli accessi alla Via Marchian e alla Via Davide Zanin.
L'area, della superficie di circa mq 100,00, è suddivisa architettonicamente in tre settori: sul lato che costeggia la strada principale un settore a verde, suddiviso in due parti, sugli altri due lati e in asse centrale un settore in acciottolato tradizionale con l'inserimento di un disegno a rami di foglie di alloro avvolgente il settore quadrato.
Nell'area meridionale del triangolo un settore quadrato, con lato di circa m 6,0, con bordo rialzato rispetto la quota di campagna, su una larga base di pietra artificiale avente il lato di m 3,50, separata dai bordi del settore da una fascia, che si sviluppa lungo il perimetro, costituita da pietrischetto grigio, accoglie, in asse con la mediana verticale sull'antico sedime, il monumento storico, formato essenzialmente dall'obelisco; in asse con la mediana orizzontale vi è il camminamento che permette l'accesso al monumento, per la deposizione delle corone memoriali nelle ricorrenze storielle, individuato da due fioriere in pietra; al vertice Nord vi è collocata una pianta bassa sempre verde. L'area sacrale è delimitata sul lato Est da un alto cordolo stradale e da una fascia di rispetto dalla carreggiata e sui Iati Sud e Ovest da colonnine in ferro unite da catene..

Il monumento è innalzato su un basamento costituito da tre piastre quadrate in pietra a scalare a gradino con larghezza maggiore di m 1,70, denominato luogo alto, dell'altezza di m 0,66, su cui poggia lo zoccolo o basamento dell'altezza di m 1,08 che accoglie le lapidi dei nomi dei caduti con l'iscrizione "I TAURIANESI - AI LORO FIGLI CADUTI - SUI CAMPI DI BATTAGLIA - 1915 1918" e dalla parte superiore o fiamma vivificante costituita dall'obelisco con terminale a cuspide dell'altezza di m 1,66 per una altezza totale del monumento di m 3,40. Due lapidi poste sul basamento, lato frontale a Nord e lato a Sud, espongono i nomi dei caduti (n.22) della prima guerra mondiale, fra i quali Davide Zanin Medaglia d'Argento al Valore Militare, Giuseppe Rossi Medaglia di Bronzo al Valore militare. Mancano sulle lapidi i nomi di altri due taurianesi: Augusto Cristofoli, fratello di Eugenio Cristofoli, (Albo d'Oro: Cristofoli Augusto di Antonio Soldato 178a batteria bombardieri nato il 12/6/1895 a Spilimbergo morto il 19/10/1917 nella 68a sezione di sanità per ferite riportate in combattimento -Ila battaglia delFIsonzo 17 agosto - 12 settembre), Pietro Zanin, fratello di Davide, Medaglia francese al Valore Croce di Guerra con Palme (Albo d'Oro dell'A.N.C. Sezione di Spilimbergo: Zanin Pietro di Antonio Esercito francese Sergente nato il 30/7/1875 a Spilimbergo morto il 30/6/1915 a Somme Snippes, Marna-Francia, in combattimento).

Sulle due lapidi successivamente collocate, a Est e a Ovest, con l'iscrizione "CADUTI 1940 1945" sono esposti i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale (n.9 più n.12 dispersi), fra i quali Germano Martina e Primo Zamparo decorati con Medaglia d'Argento al Valore Militare, Osvaldo Indri decorato con Medaglia di Bronzo al Valore Militare.

A lato del camminamento centrale vi è il pennone porta bandiera.


CADUTI e DISPERSI TAURIANESI nella PRIMA GUERRA MONDIALE 1915-18

I TAURIANESI DECORATI

Fonte  Nilo Pes  - ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMBATTENTI E REDUCI FEDERAZIONE PROVINCIALE DI PORDENONE
Osvaldo INDRI
di Luigi e Giuditta Martina, nato a Tauriano di Spilimbergo il 30 settembre 1917, sergente all'8° Rgt Alpini

Encomio solenne:
Elemento disciplinato, rispettoso, lavoratore instancabile, appassionato alla vita alpina. Esempio costante ai pari grado ed agli inferiori. Si è particolarmente distinto nei servizi di collegamento radiotelegrafico durante l'occupazione dell'Albania.

Medaglia di Bronzo:
Sottufficiale addetto ai collegamenti radio di reggimento, impegnato in aspro combattimento dava prova di calma e serenità. Sotto intenso fuoco nemico, sprezzante del pericolo, continuava per tutta la durata del combattimento ad esplicare il suo servizio trasmissioni contribuendo così al felice risultato dell'azione.
Esempio di calma, sangue freddo e alto senso del dovere.

Quota 2221 Nord di Eleutero, Grecia, 10 novembre 1940

Germano MARTINA
di Luigi e Lucia Pin, nato a Tauriano di Spilimbergo il 2 agosto 1915, sergente maggiore all'8° Rgt Alpini, Btg Tolmezzo

Medaglia d'Argento:
Comandante di squadra esploratori di un battaglione alpino, ricevuto ordine, nel corso di un lungo sanguinoso ripiegamento, di proteggere il movimento di un reparto attaccato da una formazione corazzata nemica, assolveva con capacità e generoso ardire il difficile compito affidatogli e, pur conscio di andare incontro al supremo sacrificio, l'affrontava in generoso impari combattimento finché, travolto, scompariva nel turbine dell'aspra lotta.

Nowo Georgewka, URSS, 22 gennaio 1943

Primo ZAMPARO
di Antonio e Luigia Santarossa, nato a Tauriano di Spilimbergo il 22 marzo 1921, geniere al 3° Btg Misto Genio Julia

Medaglia d'Argento:
Con magnifico ardimento assaltava un carro armato nemico e con lancio di bombe a mano riusciva a colpirne l'equipaggio e ad immobilizzare il mezzo corazzato. Cadeva colpito a morte da una raffica di mitraglia, vittima della propria audacia.

Zona di Selenj Jar, URSS, 31 dicembre 1942

Mario Martina
Motivazione intestazione via omonima

Figlio di Augusto e di Plateo Dolores, nato a Venezia 9 settembre 1915, abitava in Via Saluzzo, 20. Al momento del decesso era appartenente all'Aeronautica della Libia, 143-esima squadriglia Regia Marina col grado di Sottotenente di Vascello.

"Partito il 29 settembre 1940 alle ore 11,10 a bordo dell'apparecchio Cant.Z.501 matr.35473 per effettuare una missione di guerra in qualità di osservatore, da notizie fornite dal Comando Aviazione della Marina, risulta che il suddetto apparecchio, incontrando a nord di Marsa Matruk forza navale nemica, non fece ritorno alla base."

Non si sono più avute notizie del militare , ne degli altri componenti l'equipaggio, da ciò la Presidneza  del Consiglio dei Ministri
"ha dato atto che il medesimo debba ritenersi perito il 29 settembre 1940 nelle circostanze di cui sopra."

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WebMaster Raffaele Tomasella
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