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CAPPELLA Della MADONNA Del BUON CONSIGLIO
(detta anche ancona di San Cristoforo, popolarmente Anconuta)

SECOLO XVI

L'edificio è costituito da due parti distinte: l'abside con la volta a botte, di epoca cinquecentesca, e il portico di accoglienza, aggiunto successivamente e sottoposto più volte a manutenzione. Altri esempi di cappelle campestri della stessa epoca sopravvivono nella pedemontana spilimberghese, in genere di piccole dimensioni, con volta a botte e copertura a due spioventi nobilitata da coronamenti in laterizio sul perimetro del tetto, prive di pronao.

L'ancona, rifugio di migranti provenienti da est, si trova al bivio fra due antiche strade rivolte a ovest a superare i guadi del Meduna e del Cellina: la prima verso Basaldella, Vivaro, San Foca e la pianura, la seconda, leggermente più a nord, verso Tesis, Maniago e i passi alpini.

La cappella è particolarmente significativa per la qualità dei dipinti che ricoprono totalmente la superficie interna.

Sulla parete di fondo è raffigurata la Madonna in trono col Bambino, fra i santi Pietro e Giovanni Battista. Sulla parete destra sono dipinti i santi Lorenzo, Antonio abate e Sebastiano, sulla sinistra i santi Rocco, Gregorio Magno e Stefano. Il soffitto, suddiviso in finti lacunari con rosette, porta al centro il Padreterno benedicente. L'opera pittorica è attribuibile a Marco Tiussi da Spilimbergo (1500 ca. - 1575 ca.), figlio di quel Gian Pietro da Spilimbergo che nel 1502 dipinse l'abside della chiesa parrocchialedi Tauriano.

Anche il piano dell'altare e l'acquasantiera contribuiscono ad ingentilire l'interno. L'altare, costituito da una muratura in laterizi intonacati, è sormontato da uno spesso piano in pietra calcarea con il frontespizio scolpito con al centro, fra due lettere A e B, un piccolo stemma. L'acquasantiera, sostenuta da una mano scolpita, è decorata da elementi incisi: una data (1539), una scritta (AQUA SANTA) e lo stemma presente anche sull'altare.

Esisteva ancheun'estesa finitura esterna, della quale è sopravvissuta una nicchia rettangolare sulla parete sud in cui sono affrescati tre santi: al centro san Nicolo, alla sua destra san Foca e a sinistra san Cristoforo. Decorazioni a finto marmo racchiudono la nicchia. Sul retro della cappella era un tempo dipinta un'arma Christi, ora perduta.

L'intonaco interno conserva scritte risalenti al XVI secolo, graffite da viandanti provenienti da paesi nordici
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WebMaster Raffaele Tomasella
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