Vola alto, cara piccola Gerta

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Vola alto, cara piccola Gerta

Tauriano - Il Paese, la Storia, le News e la sua gente
Pubblicato in Persone · Mercoledì 18 Gen 2023
 
«Vola alto, cara piccola Gerta
Ti raggiunga la nostra carezza»
 
Gerta così diceva di se stessa: "Ho deciso di essere libera, di esistere"
 
LA TESTIMONIANZA (riassunto articoli usciti sulla stampa locale - messaggero, gazzettino, telefriuli, today.it)

 
Morire a 18 anni dopo aver lottato con tutte le forze per continuare a Gerta Allushi ci ha lasciati, portata via da un male che non le ha dato scampo. Tantissime le attestazioni di vicinanza ai familiari in questi momenti di grande, infinito dolore. Altrettanto numerosi i messaggi di cordoglio sui social, nel ricordo di una giovane piena di sogni, strappata alla vita troppo presto. Struggente quello postato sulla propria pagina social da Ester Filipuzzi, vicesindaco di Spilimbergo, maestra in pensione, che aveva avuto Gerta fra le sue allieve alla primaria cittadina.
«Quel primo giorno di scuola, entrasti in classe come un pulcino: piccolina, dagli occhi enormi e indagatori ma per nulla intimorita dalla nuova situazione, forse perché conoscevi già la "maestra Ester “e la "maestra Francesca" : eravamo state le insegnanti della tua sorella maggiore» scrive Fllipuzzi. E prosegue: «In pochi giorni, hai contagiato tutti col tuo sorriso, la tua gentilezza, il tuo altruismo, la tua allegria, facendoti subito amare da noi maestre e dai tuoi compagni.
E se crescevi, poco, in altezza, visto che sino in quinta elementare non lasciasti mai il banco della prima fila, sei cresciuta moltissimo in volontà, precisione e impegno. Fisico minuto e tempra d'acciaio. Quante speranze, quanti progetti nella tua mente. E noi, le tue maestre, orgogliose della ragazzina che eri diventata, ti dicevamo che avresti raggiunto grandi traguardi. Tu ridevi, con quei tuoi grandi occhi scuri e ci abbracciavi».
«Oggi come facciamo a salutarti, cara Gerta? I tuoi sogni, i tuoi progetti erano anche i nostri progetti, perché per una maestra quei bambini che segue da quando impacciati scrivono le prime paroline, che vede crescere e successivamente affida alla scuola media, restano sempre nel suo cuore, e tu occupavi e occupi uno spazio speciale» dice Filipuzzi. E aggiunge, dando voce al dolore di una comunità affranta: «Vola alto, piccola, ti raggiunga la nostra carezza leggera».

Al dolore del vicesindaco Filipuzzi si unisce quello del sindaco di Spilimbergo Enrico Sarcinelli, dell'amministrazione spilimberghese e della comunità mosaicista. Il dolore della comunità nei messaggi di cordoglio giunti ai genitori e alla sorella Ana.
Gerta era figlia di una coppia di origini albanesi. Era nata in Italia e abitava a Tauriano con la madre Alma, il padreArben e la sorella maggiore Ana, studentessa universitaria. Si era ammalata alla fine del 2018. Aveva girato i migliori ospedali, era stata sottoposta anche al trapianto di midollo osseo, ma il male, troppo aggressivo, l’ha strappata prematuramente all'affetto dei propri cari; lasciando attoniti quanti avevano avuto modo di conoscerla e amarla. A partire dagli amici e dai compagni del liceo Grigoletti di Pordenone, che frequentava online sino agli inizi dello scorso mese (faceva la quinta) , nonché i medici dell'Area giovani del Cro di Aviano che si erano presi cura di lei.

Due anni fa aveva partecipato al progetto di scrittura di canzoni del cantautore e musico-terapeuta Marco Anzovino, un laboratorio realizzato insieme agli altri pazienti dell'Area Giovani CRO. "Sei con me" il titolo della canzone, cantata dagli stessi ragazzi e da Gerta, tra le voci soliste. Aveva contribuito alla stesura del testo della canzone.
Studentessa del liceo Grigoletti, nonostante il tumore, ha continuato a frequentare le lezioni online fino all'inizio di dicembre, perché voleva diplomarsi a tutti i costi.
"In qualunque posto tu sia Gerta, continua a cavalcare libera e soprattutto felice come eri stata quel giorno che per qualche ora hai fatto l'amazzone"
così l'Area Giovani del Cro ha voluto ricordare Gerta, condividendo sulla pagina Facebook il post del professor Giuseppe Losapio, che l'aveva coinvolta a "Pordenonelegge". In occasione dell'ultima edizione della Festa del libro Gerta aveva pubblicato un testo sulla raccolta "Rosa Rosae Rosae" di Samuele Edizioni, presentato durante l'incontro con la scrittrice Viola Ardone.

"Cara Olivia, una cosa che mi è stata rimproverata spesso dalla mia  famiglia e dai miei cari, ma per cui vengo allo stesso tempo elogiata, è  il fatto di aver continuato a studiare e a fare ciò che ho sempre  fatto, in ogni momento della malattia, anche in quelli più difficili. Ho  sempre pensato che fosse l’unica scelta che avevo, d’altronde mi dicevo  'sono un’adolescente, cos’altro posso fare'... Non volevo in nessun  modo sentirmi diversa, o anche solo essere vista come la ragazza malata,  seppure lo fossi. Ora che ci ripenso - prosegue - potevo benissimo  lasciare tutto in pausa, anche perché di cose da pensare e da subire ne  avevo abbastanza. Però, che senso avrebbe avuto? Mi sarei solamente  chiusa in me stessa e lasciato che la malattia avesse la meglio su di  me, mi comandasse e mi imprigionasse. E allora ho continuato a fare la  mia vita di sempre, a studiare, a vedermi con i miei amici, ad accettare  tutte le proposte di attività che mi venivano offerte, sebbene con  alcune limitazioni".

 
"Se così non avessi fatto, mi sarei privata di tanti  momenti, conoscenze ed esperienze che hanno cambiato me come persona e  la mia visione delle cose. Per cui penso che una scelta che ho fatto,  che mi ha permesso di essere libera è stata proprio decidere di vivere  la vita che avrei vissuto se non mi fossi ammalata e di impedire alla  malattia di impormi la sua. È stato leggendo la tua storia che mi sono  resa conto che anche la mia era stata una scelta. Mi sono rivista in te  nel momento in cui sei rimasta chiusa in casa dopo l’accaduto e,  malgrado ciò, hai deciso di riprendere gli studi. Non posso dire che sia  stato sempre tutto semplice, anzi a volte mi sono sforzata più del  dovuto, ma, ripensandoci, ne è valsa la pena. Ho deciso di essere  libera, di esistere e di vivere a prescindere dalla malattia".

Lo scorso maggio aveva vissuto uno dei momenti più emozionati.  
Dalla carrozzina era riuscita a stare in piedi accarezzando un cavallo in un allevamento di Colloredo di Monte Albano. Quel momento era stato immortalato dalle telecamere di Telefriuli.

I funerali di Gerta Allushi saranno celebrati oggi, alle 15.30, nella parrocchiale di Tauriano. La famiglia invita a devolvere eventuali offerte all'Area giovani del Cro di Aviano e al Burlo Garofolo di Trieste.

 

 


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