La Biblioteca va a Scuola - I Taurianesi tornano in aula

La Società Operaia di Tauriano avrà finalmente una postazione in più per predersi cura del prezioso archivio. È da tempo che il sodalizio chiedeva all’amministrazione uno spazio per decongestionare l’imponente quantità di materiali storici conservati in sede. Attualmente collocata sopra le poste della frazione, la Società Operiaia di Mutuo Soccorso disporrà almeno in parte di una seconda sede in Via Libroia 7, ovvero una stanza al primo piano dell’edificio comunale che ospitava le scuole elementari della frazione. Lo stabile, già occupato al piano terra dalla cooperativa sociale Galadriel, accoglierà anche il gruppo corale Spengemberg e il gruppo polifonico Harmonie.

L’amministrazione ha provveduto a riqualificare il fabbricato venendo incontro alle esigenze manifestate, questo anche nell'ottica di utilizzare al meglio gli immobili pubblici e impedirne il decadimento. “Siamo davvero soddisfatti – dichiara la presidente della Società Marinella Cimatoribus – il Comune ha rispettato le sue promesse e ha trovato una buona soluzione al nostro problema”. Ora il consiglio dell’associazione deciderà cosa effettivamente trasferire nella nuova stanza. L’opinione prevalente al momento è quella di sistemare la biblioteca "Mario Argante". “In questo modo – continua – potremmo portare al piano inferiore dell’attuale sede il corpus di materiale archivistico che si trova all’ultimo piano, negli spazi di proprietà dell’ex latteria sociale.

L’urgenza del trasferimento è data anche dall’imminente partenza dei lavori di sistemazione che interessano il piano. “Avremmo dovuto spostare tutto – prosegue – senza sapere dove poterlo depositare. Adesso invece abbiamo una certezza che garantisce al patrimonio archivistico una risorsa logistica funzionale alle attività culturali". La società, fondata nel 1905, conserva ancora tutti i registri del sodalizio e della scuola di Disegno “A. Measso”. Sono inoltre custodite 500 fotografie circa, tra positivi e negativi, datate a partire dal 1920 e relative alla società stessa, al paese, alla vita contadina.

“Ora macherebbe solo un tassello – conclude – poter ultimare la catalogazione dei nostri fondi per valorizzarli quanto meritano, magari grazie all'aiuto di qualche giovane studente motivato”.