Gruppo Sintesi, i "tagli" si riducono
La
trattativa è ancora tutta aperta. E per alcuni aspetti potrebbe essere
anche in salita. Il tavolo di confronto tra il vertice del Gruppo Sintesi
di Spilimbergo e il sindacato dei metalmeccanici sta proseguendo e
potrebbe anche portare - la Fiom ha posto però delle precise condizioni -
a un accordo sulla riorganizzazione aziendale.
Si profila
una possibile cessione di un ramo d'azienda dell'impresa che dovrebbe
vedere come acquirente una società sempre del settore del meccanico:
operazione che consentirebbe di mantenere buona parte degli attuali posti
di lavoro tra gli addetti. Ma non tutti. Gli esuberi -che in un primo
momento sembrava potessero essere una trentina -sembrano destinati a
ridursi a una decina. Ma il sindacato delle "tute blu" della Cgil precisa
subito: «Siamo disponibili a firmare un accordo di mobilità soltanto a
condizione che ci sia il massimo di tutela dei posti di lavoro. Abbiamo
dato la nostra disponibilità a trattare e a trovare le possibili
soluzioni con l'impresa. Ma a patto che vengano presi in considerazione
tutti i possibili strumenti, come gli incentivi nel caso in cui dovessero
esserci degli operai che volontariamente scelgano di andare in
pensione». Questo sarà il metodo che le parti utilizzeranno nel proseguo
del confronto con l'obiettivo di trovare un accordo. La discussione,
però, si incentrerà nel merito: cioé nei numeri da individuare come
personale eccedente. E anche su questo la Fiom è stata chiara: «Si ci
sono dei volontari non avremo nulla da eccepire sulla mobilità. Sarebbe,
invece, diverso nel caso in cui l'azienda volesse decidere in maniera
unilaterale quali lavoratori tagliare».
I
paletti posti dal sindacato sono chiari. Sulla base di questi
presupposti la trattativa continuerà la prossima settimana. Nel frattempo
il quadro della ristrutturazione aziendale sembra un po' più chiaro.
Anche se ancora nessun tipo di decisione è stata definitivamente assunta,
dei 160 dipendenti complessivi del Gruppo Sintesi sono circa una
novantina - i lavoratori diretti, esclusi gli amministrativi - gli
addetti coinvolti nella riorganizzazione. Di questi, circa 25 (legati
alla logistica e alla qualità) dovrebbero rimanere in carico alla
Sintesi. Una quindicina potrebbe essere ricompresa in una cessione di un
ramo aziendale. Anche i rimanenti cinquanta dovrebbero rientrare in
una cessione di ramo d'azienda. Ma non è ancora chiaro quanti tra
questi potranno essere ricollocati. Le eccedenze potrebbero ridursi a
una decina. Per i quali si ricercheranno tutte le soluzioni
per un'eventuale uscita "morbida" dal posto di lavoro. Gli altri
addetti continueranno a lavorare nel sito spilimberghese anche dopo i
passaggi aziendali.
Le ipotesi
sono emerse ieri mattina nel corso dell'incontro tra impresa
e sindacati. Davanti alla sede di Unindustria una sessantina di dipendenti
ha manifestato organizzando un presidio per chiedere alla società che
l'occupazione venga il più possibile salvaguardata.
Davide Lisetto da "Il Gazzettino" del 09/04/08